martedì 31 marzo 2020

Riflettiamo un pò..



Sfogliando una rivista mi ha colpito un trafiletto che riportava un brano di G. Rodari.  L’ho letto varie volte e l’ho trovato una vera e propria pillola di saggezza educativa e didattica. Per questo motivo ho pensato di proporlo anche alla vostra attenzione.           E’ proprio vero ciò che scrive Rodari, per giocare in modo significativo con i bambini ci vuole TEMPO. Tempo per mettersi comodi vicino a loro e per entrare in modo accomodante nel loro gioco. Tempo per entrare nel loro schema di gioco, per arricchire la situazione e per divertirsi insieme.                                                                                                                             Provate a leggere con calma questo breve brano e vi renderete conto che è proprio così sia a casa sia a scuola! “ Inventare storie con i giocattoli è una cosa che viene da sola se si gioca con i bambini: la storia non è che un prolungamento, uno sviluppo, un’esplosione festosa del giocattolo.”  Lo sanno tutti i genitori che trovano il tempo di giocare con i loro figli alle bambole, alle costruzioni, alle automobiline. L’adulto ha sul bambino, quando lui gioca con lui, il vantaggio di disporre di un’esperienza più vasta, dunque di poter spaziare più lontano con l’immaginazione. Non si tratta più di giocare “al posto del bambino” relegandolo al ruolo di spettatore; si tratta di mettersi al suo servizio. Si gioca “con lui”, ”per lui”, per stimolare la sua capacità inventiva, per consegnargli nuovi strumenti che userà quando gioca da solo, per insegnargli a giocare. ” E mentre si gioca, si parla. Si impara da lui a parlare ai pezzi del gioco, ad assegnare loro nomi e ruoli, a trasformare un errore in un’invenzione, un gesto in una storia…”

(ARTICOLO TRATTO DA DIDATTICA OPERATIVA 3/6; GRAMMATICA DELLA FANTASIA DI GIANNI RODARI)

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